Se alla parola “pianificazione” inizi a sudare freddo perché pensi che sia qualcosa che non fa assolutamente per te, voglio subito rassicurarti: è un’abilità che puoi imparare. Anzi, devi: perché è solo attraverso questo strumento che ti metti davvero al controllo della tua attività.
È vero: ci sono persone più predisposte di altre alla pianificazione – tipo me medesima, cintura nera di organizzazione e To Do List.
Ma, con un po’ di attenzione ed esercizio, anche chi è disorganizzatə o teme che pianificare sia una cosa troppo noiosa può imparare trucchi e strategie per evitare quelle improvvisazioni che rendono incerto il futuro di un business.
Perché come si può trasformare il proprio lavoro in espressione di ambizioni e desideri se si è perennemente impegnatə nel rincorrere scadenze e imprevisti?
È una domanda retorica, lo ammetto. Per questo motivo, qui troverai i 10 principali errori di pianificazione in cui mi sono imbattuta durante la mia carriera di Solopreneur. Te li racconto perché, magari, tu sei ancora in tempo per comportarti in modo diverso e rendere i tuoi planning più leggeri e creativi.
Fare i conti senza l’oste.
Cioè, riempire la tua agenda di tantissime cose da fare senza davvero tenere in considerazione quanto tempo hai a disposizione e quanto ne richiede ogni singola azione. Il risultato è che arrivi a sera senza respiro, lamentandoti che vorresti giornate di 48 ore per riuscire a fare tutto, sbaglio?
Soluzione: ti svelo un segreto. Se non sai come gestire il tempo a tua disposizione, nemmeno avere magicamente più ore a disposizione ti aiuterebbe. Perciò, per un mese, cronometrati mentre lavori e scopri in modo scientifico quanto ci impieghi per ogni task. In questo modo, inizierai ad essere molto (più) onestə nel calcolare il tempo che ti serve per portare a termine le tue attività lavorative, programmandole in modo da non esaurire tutte le energie.
Immaginarci come androidi.
Senza emozioni, senza stanchezza e senza alti e bassi. Invece, le Giornate No esistono eccome ed è bene che tu impari a riconoscerle. Iniziando a cestinare l’idea che ogni minuto della giornata debba essere produttivo.
Soluzione: inizia a pianificare con flessibilità. Puoi darti degli obiettivi settimanali, ma poi lasciandoti liberə – per esempio – di spostare al mercoledì quel che avevi messo in conto per il giovedì, se ti senti più incline a quella attività. Se le Giornate No ti intimoriscono, perché la tua idea è che il successo dipende da quanta roba fai, allora ti consiglio di leggere questo articolo che può aiutarti a trattare con più gentilezza quei giorni che “proprio non funzionano”.
Pensare di cambiare dall’oggi al domani.
E nottetempo diventare cintura nera di pianificazione: se è una skill in cui non ti sei mai allenatə, ci vorrà tempo per trovare il metodo giusto per te e scoprire come applicarlo con fluidità.
Soluzione: dobbiamo imparare ad avere pazienza verso noi stessə perché è anche attraverso gli errori che si migliora. Se hai commesso uno sbaglio di pianificazione nella tua attività, o nell’organizzazione del lavoro con un Cliente, so che vorresti subito lasciartelo alle spalle, nascondendolo in qualche anta buia della memoria, buttando via la chiave. Eh, lo capisco, non è che non lo capisco. Gli errori non piacciono a nessunə. Ma certi sbagli sono da considerare anche risorse e opportunità per iniziare a migliorare il tuo flusso di lavoro.
Pianificare, e poi dimenticarsi dell’agenda.
Sapessi quanto è comune: si organizza tutto nel dettaglio ma poi si lascia l’agenda a prendere polvere e ci si dimentica di qualche scadenza.
Soluzione: apri regolarmente il planning, baby. Io pianifico la domenica per la settimana successiva; poi ogni mattina prima di accendere il PC controllo gli impegni della giornata, e la sera prima di buttarmi sul divano quelli del giorno dopo. Ricorda, per, che questo è ciò che faccio io; vale sempre la regola secondo cui ognunə può trovare il proprio metodo di verifica, per non perdere il focus. Oltre alla pianificazione settimanale, è bene rivedere la propria organizzazione mensilmente e annualmente, come ti raccontavo qui
Non lasciare tempo al riposo.
Perché pianificare significa diventare macchine da guerra, no? No. Dobbiamo lasciare spazio vuoto per staccare e recuperare le forze. E se scegli di staccare, allora devi sul serio staccare – e non, invece, riempire il tuo tempo libero di qualsiasi tipo di attività anche solo vagamente lavorativa, come rispondere alle mail.
Soluzione: fissare degli appuntamenti regolari con noi stessə. Puoi dedicarti alla tua creatività, come ti spiego in questo video.
Non prevedere gli imprevisti.
Ma come, se si chiamano imprevisti è proprio perché non li puoi prevedere. Vero, ma anche se non sappiamo cosa succederà possiamo stare serenə che qualcosa a un certo punto arriva.
Soluzione: oltre al tempo da dedicare a noi, impara a lasciare degli spazi vuoti per gestire eventuali emergenze – e per recuperare arretrati. Per creare un planning settimanale che ti permetta di mantenere un equilibrio sano tra lavoro e vita personale, imparando a lasciare dei giorni assolutamente vuoti, puoi iniziare da qui.
Mollare tutto dopo il primo intoppo.
Hai programmato la tua giornata, poi per qualsiasi motivo non riesci a dedicarti ad una delle task che avevi pianificato e allora molli tutto perché “tanto, ormai”. Risultato, non porti a casa nessuna delle attività prefissate. Ti suona familiare?
Soluzione: se qualcosa non va per il verso giusto, pazienza. Recupererai nel tempo dedicato agli imprevisti (vedi punto precedente). Invece che mollare il colpo, dedicati al resto della tua lista di cose da fare e a fine serata datti una bella pacca sulla spalla perché avrai comunque ottenuto un sacco.
Ricercare la perfezione.
Che sia una agenda ordinata e bellissima o che sia accanirsi per raggiungere un risultato perfetto in una task, se cerchiamo la perfezione ci assicuriamo l’insoddisfazione.
Soluzione: apriti ad una pianificazione ed esecuzione imperfetta. Punta al massimo che sai dare, ma ricordati che c’è sempre da aspettarsi una certa dose d’imprevedibilità. Se vuoi approfondire il tema, di perfezionismo – e di come ci frena – ne ho parlato con Patrizia Arcadi, La Coach Imperfetta, in questo video.
Pensare di poter fare tutto da solə.
Che non significa solo non delegare, quello magari lo fai pure. Ma se pensi di poter proseguire nella vita imprenditoriale senza qualcuno con cui condividere pippe, paranoie ma anche successi, allora ti ritroverai presto a girare in tondo. Perché da solə non riusciamo mai ad avere davvero il quadro completo, a distaccarci dal risultato; mentre, invece, confrontandoci con qualcuno che ci capisce e conosce la vita che facciamo diventa tutto molto più chiaro.
Soluzione: trovati una persona che sappia com’è la tua vita, che sfide affronti e scambiatevi condivisioni. Puoi iniziare cercando nei gruppi Facebook di settore, semplicemente lanciando la tua richiesta, e ricordandoti di tenere la mente aperta, per accogliere l’aiuto che ti verrà offerto.
Non riconoscere mai il tuo stupendo lavoro.
Te lo prendi mai il tempo per farti i complimenti che ti meriti? Scommetto che alla fine di una lunga giornata sei più concentratə su quanto ancora ti rimane da fare, che su quanto hai ottenuto. In questo modo finisci per demotivarti.
Soluzione: guarda quanta strada hai già fatto, sii fierə di te, riconosciti i tuoi meriti e festeggiali.