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Le alternative del Logo per rafforzare la tua Brand Identity.

Logo principale, submark, alternative; e poi le versioni negative, monocolore… il Logo, lungi dall’essere solo un disegnino, può (e dovrebbe) declinarsi in un sistema articolato, strategico, pronto a dare il meglio in qualsiasi situazione.

Come ben sai, quando parlo di Brand mi riferisco a molto, molto di più del semplice Marchio. Te ne ho già parlato qui.

La Brand Image – cioè tutti gli elementi grafici che verranno utilizzati per la comunicazione della marca – è solo una parte del processo di branding, successiva al lavoro sul posizionamento e l’identità di una attività. Ma, si sicuro, non è nemmeno l’ultima cosa a cui pensare. E, di solito, gira tutta intorno al Logo.

Il Logo.

È l’elemento grafico che verrà più spesso utilizzato nella comunicazione; è un po’ come il frontman di una band. Deve essere progettato con cura, tenendo a mente tutta una serie di considerazioni pratiche molto importanti, che puoi leggere qui.

Ma, da solo, non basta.

Una Brand Image come-si-deve deve prevedere almeno qualche altro strumento: di sicuro una palette colori, e magari anche una selezione tipografica valida anche sul web. Ma si può fare ancora di meglio. Magari non ti servirà un sistema articolato come quello di Uber, ma anche per una attività piccola, artigianale o per lo studio di un freelance ci sono alcuni elementi super utili.

Anche il solo Logo può essere declinato in qualche modo diverso. Ecco quali.

Le alternative del Logo.

In negativo e monocolore: queste due versioni, a mio modestissimo parere, sarebbero da prevedere sempre, per essere pronti quando si presenteranno (e si presenteranno) particolari esigenze. Il Logo in negativo (cioè, in bianco) serve per essere usato, ad esempio, su sfondi fotografici o molto scuri. La versione monocolore torna utile quando di deve usare il Logo affiancato ad altri, o magari in casi in cui si vuole stampare a tinta piatta senza spendere una fortuna. E, no: per elaborare queste due versioni non basta prendere il Logo e colorarlo tutto di bianco; bisogna operare dei piccoli accorgimenti per evitare una famosa illusione ottica.

Verticale o orizzontale: se il Logo principale ha una forma molto allungata sulla verticale, potrebbe essere cosa buona e giusta studiare una versione – secondaria, e da usare solo in casi di emergenza – più orizzontale. E, viceversa, se il tuo Logo principale è tutto bello orizzontale… beh, hai già capito.

Submark: è una versione alternativa del Logo principale, più “sintetica”. Serve quando le esigenze di spazio lo richiedono: se il nome della tua attività è composto da dodici parole, capisci bene che una versione alternativa più compatta del tuo Logo ti tornerà spesso utile. Può essere utilizzato anche come watermark per firmare le foto, sulle etichette adesive, in alcuni punti strategici del sito web…

Social: il submark può essere felicemente applicato anche come immagine di profilo sui vari Social ma, perché no, si può elaborare un segno studiato proprio per questo scopo.

Come detto, la Brand Image si può poi arricchire di ancora tanti altri elementi, utili per rafforzare la riconoscibilità ancora e ancora: ad esempio un bel pattern, un set di icone, dei format pre-impostati per i post sui social… Più si entrerà nel dettaglio, più l’immagine del Brand sarà forte, più la tua comunicazione sarà distintiva, professionale, intrigante e convincente.

Naturalmente, tutto dipende dalle esigenze del Brand – ma è sempre bene riflettere anche in ottica di lungo periodo, perché la Brand Image possa durare parecchio tempo ed accompagnare il Brand nella sua crescita ed evoluzione, adattandosi alle nuove esigenze di comunicazione. Un pacchetto di Brand Design dovrebbe essere sempre flessibile e concreto.

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