Un percorso, sei mani, sette appuntamenti: Silvia, Pier ed io ti mostreremo come Personal Brand e Fotografia si intrecciano, e come servano entrambi per esprimere ciò che c’è dietro al tuo Business, raccontare la tua storia e coinvolgere il tuo Cliente Ideale. Dal punto di vista del professionista, e del Cliente.
Ti ho già raccontato cosa occorre per cominciare col piede giusto lo studio di un Personal Brand. E ti ho fatto l’esempio di quali sono i primi step di Hasu, il mio percorso di Brand Strategy+Design, quello scelto da Silvia e Pier di DeerSpensa Studio.
Dopo aver già lavorato su alcuni esercizi, compilato un Questionario e aver chiacchierato per un’ora e mezza, il Cliente ed io siamo pronti per lavorare sulla Brand Strategy. In questo articolo ti racconto di cosa si tratta, e cosa ci metto dentro. Ma, prima, permettimi di chiarire una cosa.
Cos’è un Brand?
Un Brand è qualcosa di etereo: esiste solo nella testa delle persone, è un insieme di valori, idee, considerazioni. Brand è reputazione, l’etichetta che il tuo Cliente Ideale ti appiccica. Per capire bene questo concetto prova a pensare ad un Brand che conosci bene: Apple? National Geographic? Nutella?
Ecco, prendiamo ad esempio proprio la Nutella: cosa ti viene in mente quanto ci pensi? Forse ricordi i pomeriggi estivi quando avevi una decina d’anni, e passavi l’estate coi tuoi cugini e la nonna che, per merenda, preparava sempre pane e Nutella; forse ti evoca un’idea di convivialità, allegria; magari la associ a concetti come “famiglia”, “tempo libero”, “divertimento”. Ed ecco che, nella tua testa, la Nutella è associata ad un’idea positiva; e che, forse senza nemmeno rendertene conto, hai associato al Brand Nutella alcune “etichette”, una reputazione.
Ora ti faccio notare, però, che l’idea che hai del Brand Nutella potrebbe essere del tutto diversa: magari pensi a quanti grassi e zuccheri ci sono dentro, oppure ti viene in mente che hai assaggiato creme alla nocciola decisamente più buone e sane. Se così è, nella tua testa la Nutella è associata ad un’idea negativa e la reputazione di questo Brand è completamente diversa dall’esempio di prima.
Cosa ti voglio dire con questo? Che l’idea che gli altri si fanno del tuo Brand dipende da te, e dalle tue azioni, solo fino a un certo punto; sarà influenzata dalle opinioni di altri, da recensioni positive o negative, dalle esperienze personali e dalla storia del tuo Cliente Ideale.
Ecco a cosa serve la Strategia di Brand.
Ora tu potresti concludere che, visto che non hai il potere assoluto sul tuo Brand, non vale la pena lavorarci. Sbagliato! È proprio per questo, anzi, che devi cercare di fare tutto quello che puoi per trasmettere di te l’idea giusta – cioè quella più strategica a raggiungere i tuoi obiettivi di business, economici ma anche di soddisfazione personale.
Ed è proprio a questo che serve una Strategia di Brand: poiché include tutti gli elementi fondamentali che ti serviranno a comunicare in modo intenzionale, ispirato e soprattutto intelligente; sarà la mappa che ti indicherà la strada ogni volta che farai qualsiasi cosa per il tuo business.
Pubblichi un post su Instagram? Verifica che trasmetta il messaggio giusto, quello definito nella Strategia di Brand.
Studi un nuovo servizio? Verifica che risponda alle necessità del Cliente Ideale, quello descritto nella Strategia di Brand.
Progetti il tuo Marchio? Verifica… beh, hai capito.
Cosa c’è dentro e come la costruisco io.
Ora che ti ho chiarito a cosa serve, ti racconto quale è il mio approccio e come ci lavoro, nel concreto. Come scritto nel post precedente, per lavorare con un Cliente devo prima di tutto stabilire con esso una buona comunicazione, e aiutarlo a tirare fuori alcune cosucce molto importanti.
Dopo questo, importantissimo passo – e dopo la call di cui ti ho già raccontato – ho tutti gli elementi per lavorare sul documento di Brand Strategy. Mi prendo circa una decina di giorni per farlo, perché è un momento delicato: scegliere una parola al posto di un’altra può sbilanciare tutto verso un approccio al posto di un altro. È un vero e proprio lavoro di cesello.
Cos’è la Brand Strategy? Beh, io la considero una mappa: in quel documento ci sono incluse tutte le cose fondamentali che stanno proprio alla base di un Brand. Le radici, insomma.
Il documento che io preparo per i miei Clienti è organizzato in tre “macro” moduli: il primo serve a chiarire “chi è” il Brand, che tipo di personaggio sarà e che ruolo deve assumere; il secondo a descrivere il Cliente Ideale, i bisogni e le necessità su cui il Brand interverrà; e il terzo modulo riguarda lo stile, il Tono di Voce, le parole chiave; insomma, tutti gli strumenti fattivi e concreti da sfruttare per costruirsi la reputazione che si è stabilito essere la più strategica.
Quando consegno il documento al Cliente gli chiedo di leggere tutto per bene e verificare se “se lo sente addosso”, se ogni parola gli suona vera, gli risuona. Se c’è bisogno, si aggiusta un po’ il tiro; altrimenti è il momento di passare alla fase successiva, quella della progettazione del Marchio.
A volte mi domando cosa prova un Cliente quando legge, per la prima volta, la Brand Strategy che ho scritto per lui; nella mia mente è un po’ come guardare il proprio riflesso, solo che è filtrato attraverso gli occhi di qualcun altro. Io spero sempre che sia un momento emozionante.
Ma immagino che Silvia e Pier possano raccontarlo meglio di me.
“Leggere la Brand Strategy è stato come filtrare l’acqua torbida di un mare un pò in burrasca e ritrovare tutta la bellezza nascosta del suo fondale. Avevamo bisogno di chiarezza e non potevano immaginare un approccio più puntuale e spumeggiante allo stesso tempo, per ottenerla.”