Vai al contenuto

Colori caldi e freddi: perché conoscerli fa la differenza nel Brand Design.

Alla base di qualsiasi progettazione grafica deve esserci una conoscenza del colore. Occorrono studio teorico, ricerca ed esperienza tecnica. Progettare l’identità visiva di un Brand non fa eccezione. Occorre più della semplice Psicologia del Colore da bignami e di sicuro non basta giocare a caso con la ruota dei colori.

Non te lo dico solo per deformazione personale, ma perché capire meglio cosa sono i colori e come li vediamo, può permetterti davvero di lavorare più efficacemente sulla tua immagine professionale.

Diciamocelo: come Liberə Professionista, soprattutto se possiedi un piccolo business, potresti aver inizialmente scelto i colori della tua identità visiva per conoscenza intuitiva, spirituale o perché ti piacevano tanto. I nostri “colori preferiti” non sempre sono quelli giusti per il nostro Brand, perché noi e il Brand non siamo esattamente la stessa cosa.

Non fraintendermi, sono convinta che nella nostra palette colori ci dobbiamo sentire bene, ma nel comporla, perché ci aiuti a farci ricordare dal pubblico, sono ben altre le considerazioni da cui è necessario partire: come parlano di me quei colori che ho scelto? Cosa trasmettono al pubblico? Mi aiutano a farmi ricordare? E, fra loro, si armonizzano o creano un contrasto poco gradevole?

Voglio aiutarti a fare un po’ di chiarezza su questi quesiti partendo dalle basi del colore, con una prima distinzione fra colori caldi e freddi.

Colori caldi e freddi: come riconoscerli.

Inizio ponendoti una domanda (ti prometto che non è un vago quesito filosofico): “perché si chiamano colori caldi e freddi?”.

La definizione ha una relazione con lo spettro cromatico che va dall’infrarosso all’ultravioletto – ed è vero che un raggio luminoso ha una sua temperatura, che cambia così come cambia il suo colore.

I colori caldi risiedono nella metà destra dello spettro e hanno una maggiore lunghezza d’onda, mentre i colori freddi stanno nella metà sinistra dello spettro luminoso e hanno minore lunghezza d’onda.

La Psicologia dei colori.

Secondo la Psicologia dei colorii colori trasmettono messaggi e sono anche in grado di modificare emozioni e stati d’animo. Questo significa che ogni colore, che sia caldo o freddo, è associabile ad una sensazione o… quasi.

Un colore caldo, infatti, non trasmette automaticamente solo emozioni positive. Come un colore freddo non è esclusivamente negativo. È un po’ più complicato.

Sì, te ne sarai accortə anche tu: i colori caldi (giallo, arancione, rosso e rosa) ispirano gioia di vivere, sollevano il morale mettendo allegria. Allo stesso tempo, però, possono provocare anche uno stato d’euforia, un’eccessiva eccitazione e aggressività. I colori freddi (come blu, l’azzurro e il viola) trasmettono calma, aiutano la distensione, anche se in altri ambiti possono suscitare malinconia, tristezza e solitudine. Il verde è, invece, il colore del centro, neutro e stabilizzatore.

Lo scrittore tedesco Goethe era molto attento alle sensazioni suggerite dai colori. Da lui possiamo apprendere interessanti insegnamenti da applicare anche nella nostra identità visiva. Per esempio, del giallo scriveva che è: “un colore allegro, vivace e delicato, che però scivola facilmente nello sgradevole, perché la più piccola mescolanza lo rende senza valore, sgraziato e sporco”.

I colori “più” sono il rosso e il giallo, perché suggeriscono sensazioni vitali; i colori “meno” sono il blu, il verde e il viola che, secondo lui, stimolano ansia ed agitazione.

Tonalità e luminosità dei colori: come utilizzarle nell’identità visiva.

Come avrai ormai capito un colore non è solo una temperatura. Facciamo qualche esempio?

Torniamo al giallo: un giallo limone o un giallo oro sono diversi e mandano messaggi molto differenti, giusto?

Per essere ancora più chiara, se sei appassionatə di armocromia, ad esempio, sai bene che non basta dire “giallo” per capire se ci starà bene addosso. Non è un caso, perché anche la teoria dell’armocromia, con le sue quattro stagioni, deriva dalle ricerche di Johannes Itten e dal suo “L’arte del colore“.

La percezione di un colore – e, quindi del messaggio che vuoi far arrivare – non dipende solo dalla temperatura, ma anche da altri due valori:

  • saturazione, ovvero l’intensità e vividezza;
  • luminosità, ovvero quanto è più o meno vicino al nero o al bianco.

Conoscere queste due caratteristiche del colore nella creazione della propria palette può essere fondamentale e fare la differenza sulla percezione che il pubblico ha di te come professionista.

Prova a pensare ai Brand legati all’infanzia: hanno sempre una palette di colori luminosi – che definiremmo più chiari – per comunicare freschezza, allegria, e leggerezza, emozioni comunemente associate ai bambini. E, al contrario, i Brand di lusso usano più spesso colori scuri, meno luminosi, per comunicare serietà, eleganza e esclusività.

A volte si possono creare grandi contrasti, accostando un colore molto chiaro ad uno molto scuro: una scelta utilissima quando vuoi assicurarti la massima visibilità. L’esempio più lampante è che scriviamo nero su bianco. Se il testo dei nostri romanzi preferiti fosse di un pallido celestino, dopo aver letto cinque parole avremmo già mal di testa.

Un colore molto vivo, molto saturo, è più brillante: si fa notare, ha energia e piacevolezza. All’estremo opposto c’è un colore che definiremmo, senza mezzi termini, “spento”.

Attenzione però, perché anche i colori desaturati hanno la loro fondamentale importanza: intanto stanno bene un po’ con tutti gli altri e, poi, sono molto riposanti per gli occhi. Un colore poco saturo comunica affidabilità, costanza; e, comunque, è sempre buona norma includerne uno nella tua palette colori, perché può tornarti utile in molte occasioni.

Chi ha detto “non avrai mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione”, secondo me aveva ragione: se credi nel tuo lavoro e nel tuo potenziale, e vuoi comunicarlo, accetta un consiglio e non lasciare al caso la scelta della tua palette colori.

È la firma del tuo Brand. Quella che ti permetterà di renderti riconoscibile e unicə.

Se questo articolo ti è stato utile, e vuoi iniziare a riflettere sul messaggio che i tuoi colori di Brand devono trasmettere, scarica questo Quaderno digitale; dentro ci troverai domande profonde che ti aiuteranno a capire come raccontare la personalità del tuo Brand; sono le stesse che faccio a chi si rivolge a me per la progettazione grafica, ricca e approfondita del loro Marchio.

Colori caldi e freddi: perché conoscerli fa la differenza nel Brand DesignColori caldi e freddi: perché conoscerli fa la differenza nel Brand DesignColori caldi e freddi: perché conoscerli fa la differenza nel Brand Design