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Elevator Pitch: racconta cosa fai.

Questa è la storia di un ascensore. Anzi no: è la storia di una storia raccontata in ascensore. Questo è l’Elevator Pitch ma, soprattutto, può essere un valido strumento per il tuo Brand – nonché il modo giusto per rispondere ai tuoi zii quando, a Natale, ti chiedono che lavoro fai.

Tu, che hai scelto la via della Libera Professione e il tuo mestiere l’hai un po’ inventato, sai di cosa sto parlando. Ce l’hai presente, vero, quando per descrivere il tuo lavoro devi ricorrere a metafore, esempi, “Hai presente questo? Ecco, però più in questo modo”?

D’altra parte mi sembra cosa buona e giusta: il futuro è di chi se lo inventa e se c’è una cosa che gli ultimi venti anni ci hanno insegnato è che c’è tutto lo spazio del mondo per mestieri nuovi, “strani”, inediti. Ogni giorno porta con se nuove sfide, il nostro Cliente Ideale deve affrontare nuovi problemi quindi perché non dargli nuove risposte?

Poi, non so te, ma io non ho certo scelto la Libera Professione, con tutto quel che comporta, per adeguarmi agli standard di qualcun altro o rientrare in una definizione comoda a tutti. Eh.

Ma, c’è un ma.

Perché per quanto indipendentisti, anche noi abbiamo bisogno degli altri. Di molti altri, possibilmente: perché sono loro che ci pagheranno la parcella. E, a loro, cosa siamo e che accidenti facciamo dobbiamo dirlo. Eccome.

Nota: ma solo a loro. Come dice RuPaul: unless they paying your bills, pay them bitches no mind.

Ed ecco che entra in gioco l’Elevator Pitch.

Di cosa stiamo parlando: di come sceglieremmo di raccontare il nostro mestiere, se davanti a noi avessimo il nostro Cliente Ideale, e ci trovassimo in un ascensore. Il tempo a disposizione è poco e dobbiamo fare breccia: dobbiamo essere certi di dire tutto quello che serve, niente che non sia importante e di fare colpo sulla persona davanti a noi.

Fargli capire che gli interessa portare avanti la conversazione.

Da questa definizione puoi dedurre le caratteristiche più importanti che il tuo Elevator Pitch deve avere.

• Deve essere sintetico: hai poco tempo a disposizione e devi scegliere con cura le tue parole. Inizia a raccontare cosa fai con tutti i paragrafi di cui senti d’aver bisogno e poi inizia a tagliare, senza pietà.

• Non stai parlando di te, stai parlando del Cliente: l’obiettivo è catturare la sua attenzione e fargli intuire che sì, puoi essergli utile. Molto utile. Anzi, stai per svoltargli la vita… a patto che continui a prestarti attenzione.

Il mio Elevator Pitch.

Un esempio può esserti utile? Eccolo qui: “In Nemawashi Studio, il mio obiettivo è aiutare artigiani, imprenditori e freelancer ad avere successo, e lo faccio aiutandoli a costruire un Personal Brand forte e progettando per loro un Marchio unico e ispirato. Lavoro con persone che hanno passione e voglia di cambiare il Mondo, un pezzettino alla volta; e credono davvero di avere qualcosa di unico da offrire”.

Fa il suo lavoro? Beh, spero di sì. Con le prime parole identifico il target, e se chi mi ascolta fa parte di queste categorie ed è quindi un mio possibile Cliente Ideale, avrà già aguzzato le orecchie.

Dopodiché racconto che cosa vendo: successo professionale. Cosa uso? Il Personal Brand.

Poi ho voluto andare un pochino oltre, e raffinare ancora meglio la definizione del mio Cliente Ideale. Perché… chi mi presta la sua attenzione fino a questo punto probabilmente è interessato a saperne di più, a conoscermi meglio; ma chi ha detto che interessi anche a me? I miei Clienti mi piacciono come il mio caffè: che ti svoltano la giornata da così a così.

Scrivi il tuo Elevator Pitch.

Non devi per forza seguire il modello del mio e, anzi, ti esorto a fare una bella ricerca online e scoprire i tantissimi esempi validi che ci sono, là fuori, in giro per il Mondo.

Solo un’ultima raccomandazione: assicurati che esprima la tua Missione, che parli ai diretti interessati, che dia risposte (e non dubbi). E, soprattutto, che ti piaccia da impazzire.

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