Se hai scelto la carriera da imprenditrice è perché, ad un certo punto della tua carriera, hai capito che avevi qualcosa speciale da dare. Ed è fantastico! Ci saranno, però, anche dei momenti in cui ti sentirai un po’ meno (o affatto) sicura che tu, proprio tu, sei davvero depositaria di un dono o talento unico. In quei momenti, del tutto fisiologici, puoi ricercare il tuo equilibrio partendo da qualche esercizio di gratitudine.
Ecco un fatto: essere una imprenditrice richiede una certa fiducia nelle proprie capacità. Ecco un altro fatto: anche l’imprenditrice più stimata, affermata, gajarda di tutte ogni tanto attraversa dei momenti in cui sente vacillare quella fiducia. Te lo assicuro, e se vuoi posso anche provartelo: pensa ad una professionista che ti sembra sempre radicata e sicura di sé, poi scrivile un messaggio o una mail per chiederle se ha mai dei dubbi. Spoiler: se sarà sincera, ti risponderà di sì.
Neppure Wonder Woman non ha mai quei cinque minuti, quelli durante i quali si interroga se essere letteralmente una Dea è sufficiente. Farsi venire qualche dubbio circa il proprio valore è naturale e, in una certa misura, anche positivo: è ciò che ci spinge a studiare, formarci, crescere professionalmente.
Il problema si pone quando quel dubbio diventa così forte da bloccarci; quando ci spinge a una ricerca ossessiva della perfezione che, però, non arriva mai (anche perché, è noto, la perfezione non esiste). Questo blocco è tanto più comune nelle imprenditrici donne perché, ancora oggi, la società ci chiede di dimostrare molto di più dei nostri colleghi maschi. Per giustificare la nostra presenza sentiamo, più o meno consapevolmente, la necessità di essere sempre impeccabili.
Abbi fiducia nelle tue capacità.
Avere dei dubbi, dicevamo, è normale. L’importante è saperli confutare o, quanto meno, accettarli. Per farcela, come imprenditrice, devi prima di tutto credere che puoi farcela. Sembra un gioco di parole? Può darsi. Ma funziona, non è così?
Questo è il genere di spunto di mindset che mi rimane impresso, come ti raccontavo qui. Ed è proprio il tipo di ispirazione che più di ogni altro ha formato la mia mentalità da piccola imprenditrice: devi coltivare la fiducia in te stessa e nel tuo valore.
Ma dove andarla a cercare, quando proprio non la senti?
Sii grata a chi ha già avuto fiducia in te.
Definire e fondare la nostra autostima su ciò che gli altri pensano di noi non è mai la risposta migliore: questo, credo, è il caso di dirlo.
Credere e amare te stessa, come individuo e come professionista, è una questione intima e personale: fra te, e te. Val la pena investire tempo, energia, impegno e perseveranza in questa relazione speciale, e determinante. Val la pena lavorarci su un po’ ogni giorno, magari con un diario o, se credi, lasciandoti aiutare.
A fianco (e, quindi, non in sostituzione a) di questo lavoro, però, ci sono piccoli stratagemmi cui personalmente ricorro quando sento il bisogno di una iniezione d’autostima professionale: dei piccoli rituali di gratitudine per le Clienti che mi hanno scelto nel passato. Perché, insomma… chi può testimoniare il nostro valore, nel lavoro, meglio delle persone che ne hanno fatto buon uso?
Ad esempio, ho preso l’abitudine di raccogliere alcune delle parole o dei pensieri gentili che quelle Clienti mi rivolgono dentro ad un quadernino speciale: trascrivo quei messaggi, incollo o tengo traccia dei loro doni. E, quando mi sento aggredire dal dubbio che forse, alla fin fine, io non sono davvero d’aiuto, apro quelle pagine. E lascio che siano loro a dirmi che, guarda un po’, le ho aiutate sul serio.
Non c’è niente di meglio, credimi, per ricordarmi che posso essere la professionista che desidero. È semplice: se lo sono già stata, in passato, posso ripetermi.