Vai al contenuto

Imparare a dire “no”.

La sanità mentale di una libera professionista passa dalla sua capacità di dire “no” a qualcosa, o qualcuno. Tanto prima impareremo che il Cliente non ha sempre ragione, tanto meglio sapremo guidare la nostra attività. Ma non è solo coi Clienti che dobbiamo mostrare assertività; parenti, amici, collaboratori hanno tutti un ruolo nella felicità del nostro business, e dobbiamo sapere quando mettere dei paletti.

Dire “no” non è mica facile. Quando ci chiedono uno sconto che non vorremmo concedere, ma alla fine cediamo per paura di perdere il Cliente; quando a fine giornata ci arriva la mail con una richiesta e noi reagiamo immediatamente, anche se avremmo solo voglia di spostarci sul divano e riposare; quando quell’amico o quel parente ci chiede un lavoretto perché “tanto tu ci metti cinque minuti” e non ci sentiamo valorizzate.

È molto più facile dire “sì” perché le conseguenze, nel breve periodo, ci fanno meno paura. Il punto, però, è che ogni volta che dici “sì” a qualcosa, stai dicendo “no” a qualcos’altro: al riconoscimento economico del tuo lavoro, al riposo, al piacere che provi nel fare il mestiere che ti sei scelta.

L’assertività, cioè la capacità di comunicare il nostro punto di vista e farlo valere, è una dote che può essere allenata. Bada bene a non confonderla con l’aggressività: essere capace di comunicare e dare un peso alla tua posizione non ha nulla a che fare con l’alzare la voce o sminuire l’altro; è il punto di partenza per una decisione concertata e democratica.

Imparare a dire di “no” agli impegni che non ti entusiasmano, ai progetti che non senti affini, ai Clienti che non assomigliano al tuo ideale ti serve per lasciare più tempo a disposizione di ciò che invece ti accende l’anima di passione: ai lavori che ti piacciono e ti divertono, alle collaborazioni che ti fanno evolvere, alle relazioni felici.

Riscopri il tuo valore.

Molto spesso, la mancanza di assertività deriva dal non essere del tutto consapevoli di quanto valiamo. In altre parole, a volte diciamo di “sì” perché non crediamo di essere nella posizione per dire “no”.

Ad esempio, accettiamo ogni progetto e ogni Cliente perché non crediamo di essere in grado di attirare altre opportunità; pensiamo di doverci tuffare su chiunque sembri disposto a pagarci per il nostro lavoro perché non siamo sicure che altri ancora si rivolgeranno a noi. È inutile dire che queste paranoie stanno tutte nella nostra testa, e che se una persona ha scelto noi allora è del tutto probabile che anche altre lo faranno.

Ma è del tutto inutile dirlo perché, è chiaro, le paranoie non sono il frutto di una riflessione razionale e quindi è un po’ difficile batterle con la razionalità. Per aumentare la considerazione del proprio valore è necessario avanzare a piccoli passi, registrare tutti i progressi e usarli, di volta in volta, come prova delle nostre capacità: ce l’ho fatta una volta, posso farcela ancora.

Puoi provare a tenere un diario dei tuoi successi, in cui includere anche le parole di stima che ricevi da Clienti, collaboratrici o colleghe. Guardati indietro per notare quanta strada hai fatto e scoprire quanto il tuo valore, come professionista, si è accresciuto man mano che accumulavi esperienza.

Sii consapevole del tuo valore, che è tuo ed esiste perché è così punto e basta: non se un attestato lo dice, o se guadagni una certa cifra, o se una certa professionista affermata fa il tuo nome.

Tieni a mente le tue priorità.

Per sapere quali opportunità cogliere al balzo e quali richieste, invece, rifiutare cortesemente, devi avere le idee chiare sulla tua Visione. Dove vuoi arrivare? E quella strada che si sta aprendo davanti ai tuoi piedi ti avvicinerà a quel punto, o sarà invece una deviazione?

Prenderti cura, prima di tutto, dei tuoi obiettivi non è da egoista: è l’unico modo in cui davvero puoi dare un contributo concreto al cambiamento di cui vuoi fare parte. Se le tue energie verranno disperse in tante piccole cose in cui non ti esprimi al massimo e di cui non sei felice, non solo finirai per avere sempre meno risorse da dare ma ti starai lasciando distogliere da ciò in cui sei davvero brava.

Imparare a dire “no” ti serve per prenderti cura del tuo tempo; non a caso parlo anche di questo argomento in MA, il percorso gratuito di 5 giorni per diventare bravissima a organizzare il tuo lavoro e fare di più in meno tempo. Se credi che faccia proprio al caso tuo, clicca qui.

Stabilisci le tue regole, e sii la prima a rispettarle.

Finché avrai ancora qualche difficoltà a far rispettare il tuo valore – perché tu, per prima, ancora devi indagarlo a fondo – un buon sistema proteggere i tuoi spazi è stabilire delle regole in anticipo, scriverle nero su bianco e soprattutto impegnarti a rispettarla tu stessa.

Definisci gli orari di lavoro e quelli in cui controlli la casella email; poi metti una sveglia e, quando l’orario scade, spegni il computer. Decidi una volta per tutte le tue policy di sconti e promozioni e non superare mai quelle soglie. Informa i tuoi parenti che sì, anche se lavori dal tavolo della cucina il tuo è un impegno serio e quindi no, non puoi andare tu al supermercato ogni volta che finisce il latte.

E, soprattutto, ricordati che hai il pieno diritto di fare le tue scelte.

 

assertività dire no paletti regole rispetto tempo organizzazione imparare a dire no solopreneur libera professione nemawashi studioassertività dire no paletti regole rispetto tempo organizzazione imparare a dire no solopreneur libera professione nemawashi studioassertività dire no paletti regole rispetto tempo organizzazione imparare a dire no solopreneur libera professione nemawashi studio