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Kaizen: piccoli passi per il tuo business.

Spesso, piccoli imprenditori o solopreneurs devono ricoprire diversi ruoli – soprattutto nei primissimi tempi della propria attività. Amministrazione, gestione, marketing, produzione… dobbiamo pensare a tutto. E questo spaventa. Ecco come la teoria aziendale che non ti aspetti può aiutarti a risolvere questo problema.

Le parole giapponesi mi intrigano un sacco. Sono molto affascinata dalla capacità di un solo termine di descrivere situazioni, sensazioni e concetti anche complessi. Durante una mia ricerca online su una di queste parole ne ho incontrata una nuova; l’ho inseguita, approfondita e studiata perché raccontava un’idea che – intuivo – mi avrebbe ispirato non solo nella sfera personale ma anche in quella lavorativa.

La parola in questione è questa qui: kaizen.

Miglioramento continuo.

È l’unione dei due termini giapponesi KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore) e, infatti, si traduce proprio in cambiare in meglio; o, più precisamente, miglioramento continuo.

La storia di questa parola ci racconta un mondo lontanissimo dalle realtà delle piccole attività, magari anche individuali. Nasce in Giappone dove, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, fabbriche e industrie stavano vivendo una bella crisi. Gli Stati Uniti, che avevano tutti gli interessi per far ripartire il paese, spedirono un po’ di esperti in business management a dare una mano. Fra questi c’era il signor W. Edwards Deming che, alla fine del suo lavoro, aveva ottenuto tali risultati da essere addirittura insignito di una onorificenza dall’imperatore stesso. Mica roba da poco.

Deming introdusse teorie e e approcci occidentali, ma i giapponesi li fecero propri. Ecco, il Kaizen è il punto di incontro fra la cultura nipponica e quella statunitense, e sappi subito che funziona. Nel giro di una decina di anni, le esportazioni dal Giappone conobbero un significativo incremento ed è stata quella spinta a portare il paese fino al boom economico.

Dalla catena di montaggio alla cura del dettaglio.

Le teoria importate dagli USA si basavano principalmente sul principio della standardizzazione della produzione che il signor Henry Ford aveva già sperimentato negli anni ’30. L’ibridazione con la cultura giapponese, la tradizione shintoista e confuciana, ha prodotto una teoria aziendale che è in assoluta controtendenza rispetto alla visione del Mutamento Improvviso che invece va tanto di moda in occidente.

In pratica, il Kaizen prevede il miglioramento dell’efficienza produttiva attraverso l’umanizzazione del lavoro. Le linee e i processi produttivi sono disegnati sull’esigenza dell’impiegato o dell’operaio – non in base agli obiettivi economici. La formazione continua del personale è cruciale ma, soprattutto, il coinvolgimento di tutti e il senso di appartenenza all’azienda sono la vera svolta.

I tre principi del Kaizen.

Non serve essere un’azienda delle dimensioni della Toyota per fare di questa filosofia un metodo. Se vuoi provare ad applicare il Kaizen alla tua vita lavorativa parti da queste tre levi.

• Formati in continuazione. Si può sempre imparare qualcosa di nuovo; anche una piccolissima nozione al giorno. Rispetta i tuoi interessi e le tue naturali inclinazioni e vedi dove ti portano, scopri come puoi integrare concetti nuovi al tuo mestiere.

• Elimina gli sprechi. Escludi dalla tua vita lavorativa le cose che non portano davvero soddisfazione e gioia. Non credere di dover fare qualcosa solo perché altri lo fanno e con loro sembra funzionare. Creati un business su misura per te, stabilendo le tue priorità. Eliminare gli sprechi significa anche ottimizzare il tempo, e il modo migliore per farlo è delegare appena possibile.

• Agisci con disciplina. Lavora ad una tua routine, usa l’agenda con costanza e organizza il tuo work flow. Ma, soprattutto, non avere fretta di fare tutto e subito. Individua le aree in cui ti piacerebbe migliorare e, poi, stabilisci dei passi, anche microscopici, che possono avvicinarti a quell’obiettivo. Se, ad esempio, vorresti migliorare le tue capacità di networking ma non pensi di avere il tempo, inizia cronometrando un minuto a fine giornata per entrare su Instagram, scegliere un solo post interessante e commentare quello.

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Un libro per approfondire.

Se questa teoria ti intriga ti consiglio di leggere questo libro: è interessante, conciso e molto pratico. L’ho trovato perfetto per cominciare ad intraprendere piccoli ma significativi miglioramenti continui nella mia attività.