Hai mai sentito parlare di Psicologia del colore? È una teoria che ci aiuta a capire come percepiamo – a livello irrazionale – i colori che ci passano davanti agli occhi. Conoscere il significato recondito delle diverse tonalità ci può essere utile anche nell’elaborare una strategia di Marketing e, ancora di più, quando pensiamo al nostro Brand, al Marchio e al Logo.
Quando parliamo di “Psicologia del colore” parliamo di emozioni. Del resto, anche Marketing e Branding sono due materie che hanno molto, davvero molto a che fare con le emozioni. Ancora credi che facciamo acquisti solo spinti dalla razionalità?
Questa teoria si basa sulla capacità dei vari colori di influenzare il nostro stato d’animo; di farci provare sensazioni di benessere, emozioni; di trasmettere messaggi di fiducia, o urgenza, o altri ancora; di richiamare certe informazioni al nostro subconscio.
Cos’è il colore?
La percezione delle tonalità è un fenomeno, prima di tutto, fisico e legato alla luce. Questa è, come sai, niente altro che una radiazione elettromagnetica; l’occhio umano non è in grado di vedere tutta la luce ma solo quella compresa nello spettro ottico.
Quando un raggio di luce è formato dalla somma di tutte le frequenze dello spettro, quel raggio di luce lo vediamo bianco. Poi la luce colpisce un oggetto e accade che esso ne assorbe una parte e ne riflette un’altra; in questo modo la luce bianca si “divide” e il nostro occhio percepisce solo la luce riflessa. Nota: questa è la spiegazione iper-veloce di un fenomeno per nulla semplice e che se volete val bene la pena di approfondire.
Che succede dopo? Abbiamo detto che la luce riflessa arriva al nostro occhio; che la traduce in segnali nervosi che, attraverso il nervo ottico, vengono trasmessi al cervello. Questo prende i segnali elettrici , li analizza in determinate aree della corteccia visiva e voilà, abbiamo la percezione del colore.
La percezione del colore è personale, fino a un certo punto.
C’è chi definisce la Psicologia del Colore una “pseudoscienza” e non è del tutto sbagliato; questo perché la percezione del colore è un fenomeno molto personale. In pratica ogni colore ci stimola in un certo modo perché la nostra esperienza tende ad associarlo a determinate emozioni, sensazioni.
E ovviamente l’esperienza di ognuno di noi è unica. Ma non possiamo trascurare le sensazioni universali, i contesti culturali, l’educazione sociale e alcuni dati oggettivi. Il colore rosso trasmette un’idea di calore perché è associato al fuoco e questo ha poco a che fare con l’esperienza personale.
Psicologia del Colore e Marketing.
Se ogni colore è associabile ad una sensazione o una emozione, allora l’uso consapevole delle tonalità ci serve a trasmettere al nostro pubblico proprio ciò che desideriamo: dobbiamo selezionare i colori con la stessa cura con cui scegliamo le parole.
Come sai, ogni volta che facciamo comunicazione con finalità di Marketing non stiamo solo “vendendo qualcosa”. Certo, quello è quasi certamente l’obiettivo finale ma, prima di arrivare al traguardo, c’è tutto un percorso in cui cerchiamo di ottenere l’interesse del target, la sua fiducia. Il colore è quindi uno strumento essenziale, che serve ad attirare l’attenzione ma anche a veicolare determinati messaggi.
Ormai è assodato che l’aspetto visivo ha una grandissima importanza nel percorso decisionale che porta all’acquisto. D’altra parte è la prima informazione che otteniamo. Ma il colore, nel Marketing, gioca anche un altro ruolo fondamentale: non solo trasmette informazioni sul singolo prodotto ma serve anche a identificare un Brand.
Psicologia del Colore nel Branding.
Cosa ti dico sempre? Che costruire un Brand non è solo disegnare un Marchio. Manco per niente. Costruire un Brand significa scegliere tutti i modi giusti per esprimere la personalità dello stesso.
È evidente che quindi selezionare la palette di colori diventa un esercizio importante e non possiamo farlo a caso, soprattutto considerando quanto abbiamo detto fino a qui. Ogni colore ha un significato e viene associato automaticamente ad un messaggio, ad una caratteristica. Sbagliare colore significa trasmettere un messaggio errato e noi questo non lo vogliamo.
Di che colore è il mio Brand?
C’è una nutrita letteratura di genere e gli studi di Marketing sull’argomento non mancano di certo.
Come sempre, la primissima cosa che c’è da fare quando si vuole studiare il proprio Brand è una bella analisi per definire le caratteristiche che vogliamo comunicare e riuscire a farlo in modo focalizzato e intenzionale.
Appena avrai le idee chiare su chi è il tuo Brand, puoi iniziare a pensare a come dovrebbe presentarsi. Certo, dovresti anche guardarti intorno e vedere cosa fanno i tuoi competitor. C’è chi dice che dovresti fare proprio come loro e chi invece sostiene che dovresti fare l’esatto contrario per differenziarti; secondo me la realtà sta nel mezzo. Se 9 su 10 sei tuoi concorrenti hanno scelto un certo colore è perché è il colore giusto per la tua attività; gioca con le sfumature e con gli accostamenti ma non allontanarti troppo dal tuo campo perché rischieresti solo di trasmettere il messaggio sbagliato.
Per definire lo stile giusto per il tuo Brand e imparare ad utilizzarlo in modo uniforme su tutti i canali, ho creato questo mini-corso gratuito che puoi fare quando vuoi. Ti basta iscriverti con questo modulo.
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Libri bellissimi sulla Psicologia e il significato del Colore.
Questi sono alcuni libri che voglio consigliarti sull’argomento; alcuni sono anche proprio belli da sfogliare ogni tanto. Che circondarci di colore è sempre bello.
Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo. Di Riccardo Falcinelli.
Colorpedia. Guida ai colori per Graphic Designer. Di Sean Adams.
L’arte del colore. Guida pratica all’uso dei colori. Di Betty Edwards.
Colore. Una biografia. Di Philip Ball.