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La mia routine giornaliera come Freelance Home-worker.

Quando ho iniziato a lavorare come Freelancer e, per di più, da casa ho dovuto subito trovare il modo di restare produttiva e concentrata senza un capo che mi controllasse e dei colleghi che mi aiutassero a mantenere la rotta. Come fare quando il divano è più tentatore delle sirene di Ulisse? Mi sono imposta una routine giornaliera e (per ora) sembra funzionare!

Svegliarmi ogni mattina con la voglia di ottenere risultati e un piano per la giornata è, per me, molto importante. Anche perché, senza un cartellino da timbrare e nemmeno una lista degli impegni, finirei per crogiolarmi troppo a lungo nelle lenzuola.

E ho notato che più a lungo resto a letto più mi ci vuole poi per mettermi sul serio a lavoro.

Certo, non tutti i giorni mi sveglio altrettanto motivata o altrettanto di buon umore o altrettanto energica.

A maggior ragione mi serve come il pane avere una sorta di “routine” a cui attenermi – più o meno precisamente. Ogni giorno finisce per essere diverso per forza di cose ma, quando sono distratta o svogliata, ho almeno questo punto fisso a cui posso tornare per ritrovare la concentrazione. La mia routine giornaliera mi è utile quanto quella settimanale, di cui ti ho parlato qui.

08:15 – la sveglia.

Ecco, qui devo fare subito una triste ammissione. Io ci provo a svegliarmi presto perché mi sono resa conto che la mattina sono più produttiva. Sto cercando di allenarmi, diciamo; vorrei imparare ad alzarmi dal letto alle 7:30 perché così avrei il tempo di fare un po’ di cose per me stessa prima di cominciare la giornata: un po’ di attività fisica in più – anche solo mezz’ora di camminata – mi aiuta a rimanere attiva durante il giorno.

La verità è che non ci riesco e di solito mi trascino fuori dal letto alle 8:15. Così ho giusto il tempo per fare colazione (attività che mi richiede una ventina di minuti, perché mi piace fare con calma mentre leggo le ultime notizie).

09:00 – a lavoro!

Su questo sono precisa. Alle 09:00 il pc è acceso e io sono seduta davanti allo schermo. Revisiono velocemente la lista di cose da fare durante il giorno e mentalmente seleziono le più impegnative, che vedrò di risolvere per prime. Evito di aprire subito le email perché mi richiedono, di solito, un po’ di tempo; e per iniziare col piede giusto cerco di essere subito produttiva.

10:00/10:30 – mail e social.

Io questa la considero una sorta di “pausa”, anche se non lo è davvero. Però mi serve a staccare la mente dal progetto che sto seguendo. Quindi controllo la mail, se c’è qualche richiesta urgente la inserisco subito nella lista delle cose da fare – nel giorno stesso o in quello successivo. Poi controllo anche i social e rispondo a commenti o messaggi diretti.

Non è l’unico momento della giornata in cui bazzico sui social; non sono così precisa da riuscire a staccare definitivamente le distrazioni. Sic.

13:30/14:00 – pausa pranzo.

Staccare è importante, anche per mantenere la concentrazione. Ma la vera verità è che a quest’ora non ci vedo più dalla fame. 8 volte su 10 non ho voglia di cucinare sul serio e di solito ripiego su un’insalata (quando sono brava) o pane, pizza, formaggi e verdure. Per fortuna ho l’abitudine di cuocere una grossa quantità di verdure ogni tot di giorni, così di solito mi basta schiaffare tutto in un piatto e scaldare ogni cosa al micro onde. Di solito mangio velocemente, perché a pranzo sono sola; a volta mi metto una puntata di una serie tv in sottofondo.

Dalle 14:30 alle 16:30 – lavoro duro!

In questo intervallo di tempo cerco di dare il meglio di me per portare a termine tutte le cose impegnative che mi sono prefissata per il giorno perché so che, più tardi, farò molta più fatica a rimanere concentrata. Ho capito che, semplicemente, funziono così e che sforzarmi di funzionare in un modo diverso sarebbe uno spreco di energie che potrebbero essere veicolate meglio.

16:30 – merenda e poi fino alla fine della giornata.

A quest’ora torna a casa il mio ragazzo e ne approfittiamo per prenderci un caffè insieme; si tratta di dieci, quindici minuti di pausa ma ci servono per scambiare due chiacchiere, raccontarci la giornata e aiutano me a riposarmi un po’. A quest’ora inizio a essere un po’ fusa (non ho molta autonomia) e poco concentrata. Infatti, anche se cerco di lavorare ancora un po’, a questo punto riesco a fare solo le cose più meccaniche e manuali fino al momento in cui finalmente spengo il computer.

A quel punto cerco di spegnere il cervello per qualche minuto; o mi butto sul divano con un libro, oppure faccio un po’ di stretching o yoga…

Come studiare la propria routine giornaliera.

Credo che la cosa più importante sia essere onesti con se stessi. Ognuno di noi ha un suo bioritmo e l’ideale è allinearsi ad esso, non cercare di contrastarlo. Io ho capito di essere più in forma la mattina e così concentro la mia attività nelle prime ore del giorno. Ma conosco persone che danno il meglio nelle ore notturne e sfruttano quelle.

Trovo che sia anche utile capire quali sono le attività che ci richiedono più tempo e che troviamo più complesse; sarà essenziale per renderci conto sul serio di quanto tempo sarà necessario per portarle a compimento. E io preferisco levarmele per prime, sempre per il discorso che all’inizio della giornata sono più concentrata.

Quindi, il succo è che l’importante è farsi una bella analisi di coscienza per imparare a conoscerci. Solo così saremo in grado di ottenere il massimo da noi stessi.

Tu hai già una tua routine giornaliera? Magari non lo hai neppure realizzato ma potresti aver già sviluppato delle abitudini che ritornano di giorno in giorno. E se questo articolo ti è piaciuto, ricordati di iscriverti alla Newsletter che è sempre piena di contenuti altrettanto fighi.