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Sindrome dell’Impostore e come smascherarla.

Quando ricevi un complimento per il tuo lavoro scrolli le spalle, ti sminuisci e magari rispondi pure che non è vero? Ho una buona notizia per te: quei complimenti te li meriti sul serio. Però devi imparare ad accettarli, a riconoscere il valore delle tue capacità e a capire quando sei solo vittima della Sindrome dell’Impostore.

Prima o poi qualcuno ti sgamerà. Arriverà il giorno in cui scopriranno che non sei davvero in gamba, un professionista; scopriranno che fai quello che fai perché ti piace e non perché l’ha voluto il Destino, che ti ha investito di un sacro fuoco. Presto o tardi scopriranno che c’è qualcuno molto più in gamba di te; che non hai abbastanza esperienza; che sei troppo giovane – o troppo vecchio; che potevi studiare di più; che…

La lista delle vocine stronze è quasi infinita. Ma tu, dimmi la verità: le senti spesso dirti qualcosa del genere? Se la risposta è sì, ecco la mia diagnosi: soffri della Sindrome dell’Impostore.

“Ho scritto 11 libri ma ogni volta penso: Uh-oh, stavolta mi scopriranno!”
Maya Angelou

 

Sindrome dell’Impostore: la definizione.

Holly Hutchins, docente dell’Università di Huston, la spiega così: sono quei continui pensieri e quelle sensazioni (aka vocine stronze) di “falsità intellettuale”, “l’incapacità di interiorizzare i propri successi personali”. In altre parole, è quella convinzione che quando ci succede qualcosa di bello di sicuro è il caso e non è perché ce lo siamo meritati.

Infatti, chi soffre di questa vera e propria patologia, attribuisce sempre il proprio successo a fattori esterni; ad esempio, ricordo benissimo una conversazione avuta col mio medico poco dopo essere stata assunta nell’Agenzia dove lavoravo. Mi ero laureata da nemmeno un mese e, insomma, fu un bel colpo. Il mio medico mi fece i complimenti e io risposi “Mi sono solo trovata nel posto giusto al momento giusto”.

In quell’occasione, il mio medico mi ha sgridato. E ha fatto bene.

La Sindrome dell’Impostore, comunque, ha anche un altro sintomo: non solo chi ne è colpito non riesce a prendersi i suoi giusti meriti, ma si carica di colpe e responsabilità in modo eccessivo.

“Un elemento chiave della sindrome dell’impostore è la costante paura di essere scoperti, che provoca forte ansia. La cosa interessante, però, è che questo non compromette la performance degli impostori”.
Rebecca Badawy, Youngstown State University

 

Le donne ne soffrono più degli uomini.

Musicisti, scrittori, attori : nessuno è immune. Però c’è un pattern: i sintomi dell’Impostore sono più comuni tra individui vittime di diseguaglianza di genere o razza; gli studi condotti hanno dimostrato che ne soffrono soprattutto persone che appartengono ad una minoranza. E, di sicuro, le donne sono più colpite degli uomini.

Questo deriva probabilmente dal fatto che (finalmente) siamo arrivate a ricoprire ruoli che fino a troppo poco tempo fa erano considerati di esclusiva degli uomini. Quindi ora noi ci sentiamo in dovere di farci il mazzo per dimostrare di meritarci quel posto – anche se, tutto sommato, siamo le prime a non crederci. Dopotutto, non abbiamo così tanti modelli a cui fare riferimento per inquadrarci in quel ruolo.

La cura: rimanere focalizzati.

Al netto delle considerazioni sociali (che sono comunque importantissime), come ci liberiamo una volta per tutte della Sindrome dell’Impostore?

Di sicuro, con un buon percorso insieme ad un coach, ad un terapeuta o ad una persona in grado di guidarci. Nel frattempo, però, possiamo attuare qualche buon comportamento di prevenzione che ci aiuti a convivere con il nostro auto-sabotatore interno.

> Impara ad accettare i complimenti: forse non c’hai mai fatto caso ma accettare un riconoscimento che arriva dall’esterno è parecchio più facile di formularne uno noi stessi. Quindi il primo esercizio da fare per allenarti a riconoscere il tuo valore è accettare quando sono gli altri a farlo. Prova a iniziare con qualcosa di piccolo: se ti dicono che i jeans che indossi ti stanno proprio bene, tu sorridi e ringrazia. Se ti dicono che la torta che hai
preparato è buona, fai l’occhiolino e rispondi che è vero!

> Tieni un diario: ogni sera prima di andare a letto scrivi sul tuo diario ciò che di buono hai realizzato durante il giorno. Di nuovo, può essere anche qualcosa di piccolo: hai fatto le scale invece di prendere l’ascensore? Sei riuscito a concludere in tempo un progetto? Hai curato l’orchidea che è finalmente sbocciata? Scrivilo!

> Lasciati ispirare: quasi tutti i grandi personaggi hanno sofferto di Sindrome dell’Impostore. Quando ti senti un esserino inutile e pure un po’ fastidioso vai online e cerca la storia di chi c’è passato prima di te. Qualche esempio? David Bowie, Lady Gaga, Tom Hanks. Scoprine altri in questo articolo

> Concentrati sulla Missione: ti ho già detto quanto sia importante – anche per fini comunicativi – avere ben stampata in testa quale essa sia. Ebbene, ti servirà anche come antidoto alla Sindrome dell’Impostore. Ogni volta che ti assale un dubbio sul cosa tu ci stia a fare su questa Terra, corri a rileggerla. Questo, è quello che fai.

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